La casa romana, che a sua volta deriva dalla casa greca, era distribuita intorno a due cortili denominati atrium e peristilium ed era in una parte adibita alla vita privata e l'altra all'attività lavorativa, soprattutto agricola.
Nel IV secolo a.C. si iniziarono a costruire tipi di case che rispecchiavano la formazione della famiglia come nucleo autonomo.
Nel IV secolo a.C. si iniziarono a costruire tipi di case che rispecchiavano la formazione della famiglia come nucleo autonomo.
Tuttavia nel corso degli anni e nelle diverse zone del mondo, essa presentava caratteristiche differenti, poiché rispecchiava le condizioni climatiche, la cultura e le necessità di chi le costruiva.
L'abitazione Mesopotamia ad esempio, si sviluppa intorno ad un cortile interno scoperto, dal quale si accede ai vari ambienti, al piano terra si svolge la vita degli uomini, al piano superiore risiedono le donne e i servi.
Nell'antico Egitto invece vi erano case comuni a terrazze, costruite con mattoni grezzi e paglia, dando vita, ai primi, veri e propri quartieri.
Nel Rinascimento la casa si configurò a modello di quella romana e si mantenne di tipo unifamiliare e mista a funzioni commerciali.
I più grossi cambiamenti vi furono a seguito della prima rivoluzione industriale, a causa dell'esponenziale crescita demografica e alla nascita delle prime città, in cui si concentrava gran parte della popolazione, nacquero i "slums", modesti monolocali su un unico piano ad abitazione plurifamiliare.
Solo nel Novecento, gli architetti del Modernismo e le nuove conoscenze ingegneristiche, permisero l'allestimento veloce di case dignitose e a prezzo economico.
bibliografia: www.wikipedia.it
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